Il torneo del 2006 si disputa in Germania e vede la nazionale italiana come principale protagonista. La squadra di Marcello Lippi, nonostante la pressione mediatica per via dello scandalo Calciopoli, è in grado di focalizzare la propria attenzione sulle gare del torneo e di approfittare della strada in discesa in seguito al passaggio del girone iniziale: i successi contro l'Australia, grazie al penalty trasformato da Totti allo scadere, e contro l'Ucraina, con gol di Zambrotta e doppietta di Luca Toni, portano gli azzurri allo scontro decisivo con i padroni di casa della Germania, in buonissima forma ma inferiori dal punto di vista tecnico rispetto all'Italia.
La sfida del Westfalenstadion di Dortmund non si schioda dallo 0-0 fino al minuto 118' quando, sugli sviluppi di un corner, Andrea Pirlo trova lo spazio per servire il terzino Fabio Grosso, che insacca il pallone del vantaggio con un sinistro a giro sul secondo palo, dove Lehmann non può arrivare. Dopo due minuti arriva anche la rete del 2-0 con Alex Del Piero che in contropiede capitalizza alla perfezione un assist di Alberto Gilardino.
La celebre finale dei Mondiali 2006 è quella del 9 luglio tra Francia e Italia nella cornice dell'Olympiastadion di Berlino. Il gol su rigore di Zidane al 7' viene pareggiato circa dieci minuti più tardi dal colpo di testa di Materazzi su calcio d'angolo. Lo scontro rimane in equilibrio fino ai tempi supplementari e si arriva alla lotteria dei calci di rigore: il penalty decisivo viene segnato da Fabio Grosso, che risulta ancora l'uomo decisivo del torneo, regalando il quarto titolo mondiale alla sua nazionale.
La finale è rimasta agli annali anche per l'ormai proverbiale e scorretta testata di Zidane a Materazzi, costata l'espulsione al campione francese, che alla fine non ha potuto calciare il suo penalty.