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Scommesse Finale Champions League

La finale di Champions League è la fase conclusiva della competizione. La sfida finale, l’ultima della fase a eliminazione diretta, coinvolge le due squadre uscenti dalle precedenti semifinali.

Oltre alla vittoria del prestigioso trofeo dalle “grandi orecchie”, il club campione ottiene il diritto a disputare la gara valida per l'assegnazione della Supercoppa UEFA e si qualifica, inoltre, per il campionato di Coppa del mondo per club FIFA, che attribuisce il titolo di campione del mondo per club di calcio.

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La finale di Champions League tra Borussia Dortmund e Real Madrid chiude la stagione calcistica con l'assegnazione del trofeo più prestigioso. Per i Blancos, questa è la sesta finale negli ultimi dieci anni, dimostrando che la competizione europea è nel loro DNA, specialmente con Carlo Ancelotti in panchina: il nostro allenatore ha vinto quattro titoli come direttore tecnico, equamente distribuiti tra Milan e Real Madrid, e due da giocatore, sempre con la maglia rossonera. Il Real Madrid sta stabilendo nuovi record: ha già conquistato 14 Coppe dei Campioni e ora lotterà per la numero 15 a Wembley. Tuttavia, bisogna fare attenzione al Borussia Dortmund, che ha mostrato un'eccezionale capacità di trasformarsi in Coppa, eliminando squadre di alto calibro come Atletico Madrid e Paris Saint-Germain nei turni precedenti alla finale. Anche se il Dortmund non avrà il pieno supporto dei suoi tifosi a Wembley, non bisogna dare per scontata la vittoria del Real Madrid.

  • Finale: 1° giugno presso Wembley Stadium, Londra
    Borussia Dortmund - Real Madrid 0 - 2
    Carvajal 74', Junior 83'

All'inizio del match, la partita viene immediatamente interrotta a causa di alcune invasioni di campo da parte dei tifosi. Una volta ripresa, entrambe le squadre iniziano con una fase di studio. La prima occasione vera arriva al 21', quando Hummels trova spazio per Adeyemi, che però non riesce a concludere dopo aver superato Courtois. Due minuti dopo, Sancho serve Fullkrug (forse in posizione di fuorigioco), ma il suo tiro colpisce il palo. I tedeschi si dimostrano pericolosi in contropiede e poco dopo è ancora Adeyemi a mettere in difficoltà Courtois. All'inizio della ripresa, il Real Madrid aumenta l'intensità: Carvajal è il più pericoloso in due occasioni. Ed è proprio il terzino spagnolo a sbloccare il punteggio al 74', staccando di testa su calcio d'angolo e superando Kobel per il vantaggio dei Blancos. Il Real Madrid sfiora il raddoppio con Bellingham, Kroos e Camavinga, ma Kobel tiene a galla il Borussia. All'83', però, arriva il raddoppio: Bellingham serve Vinicius che segna con un tiro in diagonale. Poco dopo, viene annullato per fuorigioco il gol di Fullkrug che avrebbe potuto riaprire la partita. Il Real Madrid può quindi festeggiare la vittoria.

Con la finale di Champions League tra Manchester City e Inter della stagione 2022/23 arrivano tante emozioni a scaldare le notti europee. Inter e Manchester City non sono di certo due formazioni abituate a giocarsi la finale di una competizione tanto importante: l'Inter era riuscita in questa impresa nel 2010 guidata da Mourinho, il Manchester City invece aveva giocato una finale solo nell'anno 2020/21 senza vincerla. Sulla carta l'Inter ha tre Champions League nel palmarès, mentre il City è a quota zero, ma l'andamento in stagione indica gli uomini di Guardiola come favoriti per la vittoria. Sicuramente l'esito è meno scontato di quanto sembri. La sfida tra Guardiola e Inzaghi non è solo una sfida tra due grandi allenatori, ma anche un faccia a faccia tra due stili di gioco molto diversi. Da una parte la mentalità offensiva, volta al gioco di qualità dello spagnolo, dall'altra la tradizione e il difensivismo del calcio italiano con Inzaghi. Vediamo il risultato finale della partita, chi ha vinto il trofeo e come si è sviluppata la gara.

  • Finale: 10 giugno presso Atatürk Olympic Stadium, Istanbul
    Manchester City – Inter 1 – 0
    Rodri 68'

La partita dell'Inter è al di sopra delle aspettative, i nerazzurri, pur essendo sfavoriti, riescono a contenere il gioco avversario per tutti i 90 minuti di gioco. La rete del vantaggio dei Citizens arriva solo nel secondo tempo con il tiro in porta di Rodri al minuto 68: Bernardo Silva sulla destra prova a mettere la palla in mezzo, il difensore avversario devia la sfera spedendola sull'esterno dell'area di rigore, Rodri si avventa sul pallone spedendo la palla nell'angolino basso della porta. Con questa rete gli azzurri sono in vantaggio già a metà del secondo tempo. Nella restante parte di gara i ragazzi di Inzaghi si spingono in attacco alla ricerca del gol per il pareggio, hanno delle ottime occasioni con Lautaro Martìnez: bravo a sfruttare l'errore difensivo del City per andare in uno contro uno sul portiere, ma Ederson copre bene lo specchio della porta, egoista l'attaccante nerazzurro a non servire Lukaku libero in area di rigore. Altra occasione importante per Lukaku che, sulla palla messa in mezzo da Gosens può deviare in rete di testa a porta aperta, la indirizza verso il portiere che salva senza troppi problemi. Lo stesso attaccante belga si rende protagonista di una deviazione sul tiro a porta vuota di Dimarco, il terzino, a portiere battuto, colpisce di testa verso la porta, il belga si pone tra la sfera e la riga impedendo l'entrata in rete. Pessima prestazione per l'attaccante ex-Chelsea che torna a casa con la bocca amara. Il City riesce a difendere il vantaggio e porta a casa la vittoria e la sua prima Champions League.

Siamo finalmente giunti alla gara più calda e più importante dell'anno, le squadre si affrontano in un contesto d'eccezzione, lo stadio Parco dei Principi di Parigi. Una cornice unica per una delle sfide più rappresentative del calcio mondiale. Tanta la folla, ancora di più i problemi legati all'accesso allo stadio: molti tifosi hanno scavalcato senza biglietto, altri hanno falsificato i ticket di accesso, le autorità hanno dovuto cercare gli spettatori non paganti per liberare posto ai paganti in attesa fuori dallo stadio. Il tutto ha richiesto ben 30 minuti, gravati sui tempi di inizio della partita. Come si può intuire l'attesa è tanta per la gara in questione, da una parte c'è Carlo Ancelotti uno degli allenatori più vincenti di sempre che potrebbe portarsi in prima posizione per Champions League vinte, in caso di successo ne metterebbe ben quattro in bacheca. Dall'altra parte c'è Jurgen Klopp, allenatore dal calcio spettacolare che solo pochi anni fa si è laureato campione d'Europa proprio con la stessa squadra.

  • Finale: 28 maggio presso Parco dei Principi, Parigi
    Liverpool – Real Madrid 0 – 1
    Vinicius Junior 59'

La sfida parte a trazione offensiva per entrambe le squadre, i Reds dimostrano di essere più decisi con un'ottima occasione di Alexander-Arnold al minuto 16: il giocatore dribbla degli avversari, si infila in area di rigore e serve Salah che tocca la palla ma trova un'ottima risposta di Courtois. Il Liverpool presagisce un continuo di gara non favorevole al minuto 21 con il palo colpito da Mané dal limite dell'area, bel tiro secco che viene prima toccato dal portiere, poi finisce sul palo ed in fina termina lontano dalla porta. Solo un'occasione realmente interessante per il Real nel corso dei primi 45 minuti: Benzema approfitta di un rimpallo favorevole tra un compagno e Alisson per calciare il pallone in porta, l'arbitro annulla il gol per via di un fuorigioco, tante polemiche al riguardo fino a fine partita. Le squadra vanno negli spogliatoi sullo 0 a 0. Per sbloccare il risultato bisogna attendere il minuto 59 con Vinicius che si fa trovare pronto sulla palla tagliata in mezzo da Valverde, il brasiliano spinge in rete con un tiro facile, il Real Madrid è in vantaggio per 0 a 1. I blancos di Ancelotti si chiudono nella propria metà campo per difendere il risultato, lasciano così il fianco scoperto alle giocate degli avversari, i Reds si rendono pericolosi con dei buoni tentativi di Salah e Firmino, un imponente Courtois dice di no a tutti i tiri nello specchio. Il Real Madrid è per la 14esima volta campione d'Europa, gara entusiasmante che resterà certamente nella storia dei due club.

Per la serata più bella e importante della stagione calcistica europea le squadre ritrovano i loro tifosi e possono finalmente giocare in un contesto che ne risalta ancora di più l’agonismo. L’ultima atto della Champions League 20/21 infatti è stato disputato all’Estadio do Dragao di Porto e, nonostante la capienza molto più ampia, sugli spalti c’erano 14110 spettatori per assistere alla sfida tra Manchester City e Chelsea. Una presenza di pubblico molto importante visto che praticamente per tutta la stagione si è giocato a porte chiuse, considerata la pandemia da Covid-19 che ancora imperversa e le norme di distanziamento sociale ancora attive. Alla finale si è potuto assistere però soprattutto grazie alla campagna vaccinale e le varie contromisure che gradualmente stanno accompagnando la ripresa. C’è da augurarsi che questa finale apra simbolicamente al ritorno del pubblico per il prossimo anno. Prima di entrare nel vivo del resoconto della finale andiamo a vedere qual è stato il risultato.

  • Finale: 29 maggio presso l’Estádio do Dragao, Porto
    Manchester City – Chelsea 0 – 1
    Havertz 42’

Nella prima finale di Champions League della sua storia il Chelsea aveva affrontato il Manchester United e aveva perso ai rigori. Un brutto ricordo che però almeno i blues potranno sostituire con quest’altra finale tutta inglese, dal risultato ben più dolce. Il Chelsea infatti ha vinto 1 a 0 dominando la gara, esprimendo bel gioco, e sfruttando gli errori in preparazione della gara commessi di Josep Guardiola. L’allenatore spagnolo infatti, che sembrava aver trovato la quadra migliore per la sua formazione, ha cominciato la partita senza punte lasciando in panchina Aguero e Gabriel Jesus. Probabilmente l’intento era quello di prendere in velocità la difesa, ma questa non si è mai fatta cogliere impreparata e ha sempre potuto contare sul grandissimo supporto degli esterni, ovvero di James e Chilwell. La partita organizzata dal tecnico Tuchel è stata pressoché perfetta, ricordiamo che il tedesco ha preso la guida del Chelsea solo in gennaio. A centrocampo Jorginho ha organizzato il gioco ma Kante ha giocato per l’ennesima volta una partita fenomenale risultato incisivo in ogni zona del campo. Il gol vittoria è arrivato al 42’ quando in transizione Mount ha servito nello spazio Havertz che ha dribblato il portiere e messo in rete. In tutta la partita solo un tiro in porta per il City che si è assunto davvero pochi rischi risultando sterile come raramente lo si è visto. Il Chelsea invece avrebbe potuto chiuderla in almeno un paio di occasioni con Werner, tanto abile nei movimenti quanto poco lucido sottoporta. In definitiva il Chelsea vince la sua seconda Champions League e sopratutto si ritrova in mano una squadra che straborda di talento e gioventù. Il Manchester City deve rimandare ancora l’appuntamento con la coppa dalle grandi orecchie, grande deluso della serata Pep Guardiola che questo trofeo non l’ha mai vinto fuori da Barcellona.

L’11 marzo 2020, a seguito dell’emergenza sanitaria globale, la UEFA Champions League ha subito una sospensione. Le gare restanti verranno disputate con la formula a eliminazione diretta in gara unica delle final eight, nel mese di agosto a Lisbona, Portogallo.

Il nuovo formato con sfide a gara unica è stato deciso per portare a termine la competizione. Al pari dei quarti di finale, delle restanti sfide degli ottavi, e delle semifinali, anche la finale di Champions League 2019/2020 si giocherà nel mese di agosto:

  • Finale: 23 agosto presso l’Estádio do Sport Lisboa e Benfica, Lisbona

Le partite inizieranno tutte alle ore 21:00 CET. In caso di parità nella sfide uniche, si procederà con i tempi supplementari e i rigori.

La finale del prestigioso torneo si terrà tra i francesi del Paris Saint-Germain e i tedeschi del Bayern Monaco.

Grazie alla rete dell’ex juventino Coman, i bavaresi vincono la sesta Champions League e centrano il Triplete.

Paris Saint-Germain 0 – 1 Bayern Monaco

Coman 59’ (BM)

Nella notte di Lisbona, la finale di Champions si è rivelata lunga e bilanciata. A rompere il ghiaccio dopo circa un’ora di gioco è Coman, ex bianconero, che non spreca l’assist al bacio di Kimmich, scatta sulla fascia e la infila con precisione chirurgica sul palo lontano. Il PSG si scuote e cerca il pareggio con Marquinhos, ma Neuer si oppone dando sfoggio delle sue spiccate abilità in uscita. Sfortunati i francesi sul contatto in area tra Kimmich e Mbappé sul quale non interviene nemmeno il VAR, poi Neymar spreca un’occasione in pieno recupero. Non cambiano gli equilibri in campo con l’ingresso di Verratti negli ultimi 30 minuti. Triplete per il Bayern, nonché sesta Champions League vinta nella storia del club, al pari del Liverpool.