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La storia degli Europei di calcio: Euro 2024

UEFA Euro 2024 è stata la 17esima edizione della competizione calcistica che questa volta ha visto il trionfo della Spagna, campione d'Europa per la quarta volta nella sua storia.

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La 17esima edizione del campionato europeo di calcio si è svolta in Germania dal 14 giugno al 14 luglio 2024. La squadra campione in carica era l'Italia, che al termine del torneo ha dovuto cedere lo scettro alla Spagna, vittoriosa in finale contro l'Inghilterra. Il torneo è stato molto emozionante fin dalla fase a gironi, dove si sono verificate diverse sorprese. Un caso molto particolare è stato quello del girone E, dove tutte le squadre in corsa (Romania, Belgio, Slovacchia e Ucraina) hanno chiuso con 3 punti, la Romania è passata in virtù delle quattro marcature. L'Italia si trovava invece nel gruppo B insieme a Spagna, Croazia e Albania. Gli azzurri hanno passato con un po' di difficoltà la fase a gironi, per poi essere eliminati agli ottavi di finale dalla Svizzera. Nella fase a eliminazione diretta, fin da subito è emerso che le principali protagoniste a contendersi il titolo sarebbero state Spagna, Francia, Paesi Bassi e Inghilterra, che infatti sono state le quattro semifinaliste. Nella prima semifinale tra Spagna e Francia, gli iberici passano inizialmente in svantaggio ma poi riescono a vincere in rimonta, conquistando la finale 12 anni dopo l'ultima volta. Anche l'Inghilterra vince in rimonta sull'Olanda, merito del gol del 2-1 di Saka al 90'. Si arriva così all'attesissima finale tra Spagna e Inghilterra, disputata all'Olympiastadion di Berlino. Se il primo tempo non regala grandi emozioni, il match si accende nella ripresa con l'immediato vantaggio delle Furie Rosse: la difesa inglese si dimentica Williams, che viene servito da Yamal e beffa Pickford sul lato opposto. La reazione inglese arriva con la gran giocata di Bellingham, che tocca per il neoentrato Palmer, pronto a sparare un fendente che infila l'estremo difensore spagnolo. Nel finale, però, la Spagna riesce a tornare avanti quando il subentrato Oyarzabal sigla in scivolata sul cross di Cucurella la rete del 2-1. La Spagna sale così sul tetto d'Europa, conquistando questo titolo per la quarta volta e diventando la nazionale con il maggior numero di successi nel torneo. 

Euro 2020 è stata la sedicesima edizione di un trofeo nato più di sessant’anni or sono e che, nel tempo, ha registrato evidenti cambiamenti strutturali che hanno accompagnato la vorticosa evoluzione del calcio continentale. Dalla fase finale con sole quattro partecipanti (tra 1960 e 1976) al campionato a otto squadre inaugurato in Italia nel 1980 (sino a Svezia 1992), dalle sedici contendenti di Inghilterra 1996 sino all’allargamento a ventiquattro formazioni che ha caratterizzato l’ultima kermesse europea disputata in Francia nel 2016 e che è stata riproposta durante gli europei del 2020.

Il paese transalpino detiene il record di tornei ospitati, ben tre: il primo è corrisposto anche alla prima edizione degli europei, quella del 1960 vinta dall’URSS, poi ci sarà quella del 1984 che laureò campioni i Bleus capitanati da Michel Platini e che rappresenta, per i galletti, la prima affermazione in ambito internazionale, infine l’ultima edizione del 2016 persa dalla Francia in finale con il Portogallo. In due occasioni, il torneo si è svolto in Italia, a distanza relativamente ravvicinata: nel 1968 furono proprio gli Azzurri di Valcareggi ad avere la meglio su URSS e Jugoslavia, mentre dodici anni più tardi, nel 1980, gli uomini di Bearzot si fermarono alle semifinali, lasciando che il Belgio contendesse, senza successo, il titolo ai futuri campioni della Germania Ovest.

Hanno invece ospitato una sola edizione Spagna, Belgio, Jugoslavia, Germania Ovest, Svezia, Inghilterra e Portogallo, oltre alle tre volte in cui l’organizzazione è stata assegnata a due nazioni, ossia Belgio e Olanda (2000), Austria e Svizzera (2008) nonché Polonia e Ucraina (2012).

L’edizione 2020 degli europei era destinata ad entrare nella storia per due motivi: il primo è che si è trattato del 60° anniversario del torneo, un’occasione celebrata con una variazione speciale rispetto al solito: 12 paesi ospitanti in luogo di uno soltanto, 12 città con stadi importanti che ospiteranno almeno 3 partite dei gironi a testa, con gran finale al Wembley di Londra. Il secondo motivo è che il torneo si sarebbe dovuto giocare nell’estate 2020, ma circa tre mesi prima del calcio d’inizio la pandemia da Covid-19 è esplosa in tutto il mondo non lasciando altra possibilità che rimandare l’evento di un anno. Quindi Euro 2020 si è giocato in realtà nell’estate 2021, ma almeno il torneo è stato tenuto in sicurezza e ha previsto una contingentata presenza di pubblico sugli spalti.

Per quello che concerne l’albo d’oro, due squadre hanno vinto per tre volte il titolo: la Spagna (1964, 2008 e 2012) e la Germania (1972, 1980 e, da nazione unificata, 1996). Due vittorie sono andate ai francesi (1984 e 2000) e all’Italia (1968, 2020), mentre un successo è stato colto da URSS (1960), Cecoslovacchia (1976), Olanda (1988), Danimarca (1992), Grecia (2004) e dal Portogallo nell’edizione del 2016 trionfale per i lusitani. Nei piazzamenti, sono ancora i tedeschi a farla da padroni: otto in totale, con tre finali e due terzi posti, oltre alle tre vittorie. La Germania è giunta in semifinale anche nel 2016 ma, ricordiamolo, con la formula introdotta da questa recente edizione è stata soppressa la finalina per il terzo e quarto posto da disputare tra le due eliminate alle semifinali.

Infine, parlando di marcatori, la storia degli Europei incorona ancora Michel Platini, campione con la Francia nel 1984, che, con nove reti in sole cinque presenze, può vantare un record assai invidiabile anche per la media di realizzazione considerate le sole 5 presenze alla fase finale del torneo. Le Roi, però, è stato raggiunto nel 2016 da Cristiano Ronaldo che ha totalizzato lo stesso numero di segnature, seppur con un numero di presenze decisamente superiore: 21. Il portoghese ha ancora la possibilità di superare il francese considerato che si tratta di un calciatore ancora in attività.

Di seguito i primi cinque cannonieri di ogni tempo nella manifestazione:

  • Michel Platini (Francia) 9 reti in 5 partite
  • Cristiano Ronaldo (Portogallo) 9 reti in 21 partite
  • Alan Shearer (Inghilterra) 7 reti in 9 partite
  • Antoine Griezmann (Francia) 6 reti in 7 partite
  • Ruud van Nistelrooy (Olanda) 6 reti in 8 partite

La Nazionale italiana conquista per la prima volta il titolo di Campione d'Europa nel 1968, quando il torneo, alla sua terza edizione, si tenne proprio nello Stivale. Le partite degli Europei del 1968, disputate presso lo Stadio Comunale di Firenze, lo Stadio San Paolo di Napoli e lo Stadio Olimpico di Roma, videro la partecipazione di 4 formazioni: URSS, Inghilterra, Jugoslavia e, per l'appunto, Italia.

Gli Azzurri riuscirono a conquistare il titolo e l'ambita Coppa Henri Delaunay (dal nome del primo segretario generale della UEFA e fautore dell'idea di un torneo per le nazionali europee) al termine del match disputato contro la Jugoslavia il 10 giugno a Roma. L'incontro era in realtà una ripetizione della finale dell'8 giugno, conclusasi con un pareggio dal momento che il regolamento dell'epoca non prevedeva la possibilità dei tiri di rigore. Trattandosi della sola finale disputata due volte, la partita che assegnò la vittoria agli italiani rimane un evento unico nella storia degli Europei di calcio.

La finale venne aggiudicata grazie alle reti segnate da due grandi nomi del calcio italiano: Luigi “Gigi” Riva, che mise a segno un gol a soli 12 minuti dall'inizio della partita, e Pietro Anastasi, che al 31° minuto calcio la palla della vittoria. La formazione degli Europei del 1968 entrò di diritto nella storia del calcio tricolore oltre che nel cuore di milioni di tifosi e, due anni più tardi, sfiorò la vittoria contro il fortissimo Brasile di Pelè nei Mondiali di Messico 1970.

La Nazionale italiana ha sfiorato la possibilità di tornare ancora una volta tra le vincitrici degli Europei di calcio altre due volte: nel 2000, quando perse la finale contro la Francia per 2 a 1 e nell'ultima edizione, quella del 2012, quando venne sconfitta dai campioni in carica, gli spagnoli, con un pesante 4 a 0.

Il secondo titolo ottenuto dall’Italia è arrivato durante il campionato europeo di calcio del 2020, sorprendendo rivali e tifosi con delle performance superiori alla attese, nonché la dimostrazione dell'ottimo lavoro svolto dal commissario tecnico Roberto Mancini.

Quello del 2016 è stato il terzo campionato europeo di sempre a essere ospitato in Francia, nonché la 15a edizione della kermesse. Il primo calcio di inizio c’è stato il 10 giugno 2016, la finale si è giocata un mese dopo ovvero il 10 luglio 2016. Hanno preso parte al torneo 24 squadre, tra cui anche l’Italia. A uscirne vincitrice, contro il pronostico, è stato il Portogallo, giunto peraltro al terzo posto del proprio girone eliminatorio (un record).

Le candidate a ospitare il torneo erano tre, oltre alla Francia c’erano anche Italia e Turchia. Al ballottaggio finale, dopo l’eliminazione dell’Italia, ha vinto la Francia di un punto. Nei mesi successivi sono nati alcuni dubbi sull’opportunità di disputare il torneo in terra francese considerato l’attentato (operato dall’ISIS) del 13 novembre 2015 nella capitale. Tuttavia il piano di sicurezza è stato ulteriormente potenziato e non si sono verificati ulteriori problemi. Si è giocato in 10 stadi: Stade de France di Saint-Denis, Stadio Velodrome di Marsiglia, Parco dei Principi di Parigi, Par Olympique Lyonnais di Lione, Stadio Pierre Mauroy di Lilla, Stadio Matmut-Atlantique di Bordeaux, Stadium di Tolosa, Allianz Riviera di Nizza, Stadio Bollaert-Delelis di Lens e Stadio Geoffroy Guichard di Saint-Etienne.

Le 24 squadre che hanno avuto accesso alla fase finale si sono tutte qualificate tramite giorne tranne la Francia, in qualità di squadra organizzatrice. Ecco quindi l’elenco: Inghilterra, Repubblica Ceca, Islanda, Austria, Portogallo, Irlanda del Nord, Spagna, Svizzera, Italia, Belgio, Galles, Romania, Germania, Polonia, Russia, Slovacchia, Croazia, Turchia, Ungheria, Irlanda, Svezia, Ucraina.

L’Italia è stata inserita nel gruppo E assieme a Belgio, Svezia e Irlanda. L’Italia gioca un’ottima prima gara contro il Belgio vincendo 2 a 0 contro l’avversaria più quotata. Poi riesce a spuntarla di misura anche nella seconda gara con la Svezia e conquistando la qualificazione agli ottavi. Nella terza gara gli azzurri vengono sconfitti 1 a 0 dall’Irlanda, che si classifica tra le migliori terze dei vari gironi. Il Belgio è secondo, la Svezia eliminata. Di seguito la composizione degli ottavi di finale:

  • Svizzera – Polonia 1 – 1( 4 – 5)
  • Croazia – Portogallo 0 - 1
  • Galles – Irlanda del Nord 1 - 0
  • Ungheria – Belgio 0 - 4
  • Germania – Slovacchia 3 - 0
  • Italia – Spagna 2 - 0
  • Francia – Irlanda 2 - 1
  • Inghilterra – Islanda 1 - 2

Agli ottavi sorprende la debacle dell’Inghilterra contro una sorprendente Islanda che elimina la nazionale dei tre leoni. L’Italia invece si produce in una partita veramente perfetta ed elimina 2 a 0 una delle squadre favorite, ovvero la Spagna. Di seguito come sono andati i quarti:

  • Polonia - Portogallo 1 – 1( 3 – 5)
  • Galles – Belgio 3 - 1
  • Germania – Italia 1 – 1 (6 - 5)
  • Francia – Islanda 5 – 2

L’eliminazione dell’Italia dagli Europei avviene dopo una buona partita con la Germania che purtroppo termina 1 a 1. Al momento dei calci di rigore alcune soluzioni sciagurate ci condannano all’uscita. Intanto la Francia cresce in convinzione ed elimina 5 a 2 l’Islanda, il Galles invece va per la prima volta in semifinale.

  • Portogallo - Galles 2 – 0
  • Germania – Francia 0 – 2

In semifinale Francia e Portogallo giocano due grandi partite, così accedono alla finale buttando fuori Germania e Galles. Incredibilmente però quello che sembrava un esito già scritto viene completamente ribaltato. Il Portogallo riesce a portare i transalpini sullo 0 a 0 e nel secondo tempo supplementare colpisce con Eder che consegna la coppa ai suoi.

L’edizione 2012 degli Europei di calcio si è tenuta tra Polonia e Ucraina e ha visto trionfare la Spagna con la vittoria conseguita nella finale del 1o luglio, giocata nello Stadio Olimpico di Kiev contro l'Italia. In quell'occasione, gli spagnoli, già detentori del titolo, conquistarono la loro terza vittoria del Campionato europeo, eguagliando il primato della Germania.

Euro 2012 è stata l'ultima edizione alla quale hanno preso parte solo 16 nazionali: a partire dall'edizione del 2016, infatti, il numero è stato ampliato a 24. Le partite disputate furono in tutto 31, suddivise negli 8 stadi polacchi ed ucraini selezionati per l'occasione. In totale, i biglietti venduti per assistere agli incontri furono 1.440.846, ovvero tutti quelli disponibili: stando ai dati rivelati dalla UEFA, la domanda effettiva sfiorò le 12 milioni di richieste. Slavek e Slavko, le mascotte ufficiali di Euro 2012 (due giocatori vestiti, rispettivamente, con i colori della divisa della Polonia e dell'Ucraina) hanno portato fortuna alle due federazioni impegnate nell’importate organizzazione della kermesse continentale.

Nel corso delle 15 edizioni sino ad oggi disputate degli Europei di calcio e dei 60 anni della loro storia sono molti i fatti interessanti o semplicemente curiosi che si sono consumati sui rettangoli di gioco ma anche attorno a questa importante competizione internazionale, spesso unendo vicende sportive ad eventi politici e piccole rivoluzioni sociali e culturali.

La primissima edizione, quella del 1960, vide la vittoria a tavolino dell'URSS contro la Spagna ai quarti di finale, perché il generale Franco, allora dittatore spagnolo, diede precise disposizioni ai dirigenti sportivi iberici di non presentarsi all'incontro, per motivazioni puramente politiche.

La vittoria dell'Italia agli Europei del 1968 fu dettata in parte anche dalla pura fortuna: la semifinale giocata contro l'URSS si concluse con un pareggio ai tempi supplementari e, non essendo prevista l'opzione dei rigori, la vittoria venne assegnata con il lancio di una moneta. Fu grazie alla scelta fortunata del capitano Facchetti (che optò per testa) che gli Azzurri poterono disputare il match contro la Jugoslavia e guadagnarsi la vittoria.

Il capocannoniere degli Europei di calcio, ovvero il giocatore che ha segnato il maggior numero di reti nel corso della medesima edizione, rimane Michel Platinì, che nel 1984 guidò la Francia alla vittoria con ben 9 gol in sole 5 partite disputate detenendo, di fatti, anche il record per la media gol che sarà ben più difficile da superare rispetto al numero di segnature assolute che è insidiato da calciatori ancora in attività quali Ronaldo e Griezmann.