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Allenatore Verona 2024/2025

Una piazza non semplice che esalta e condanna, la panchina del Verona richiede un allenatore passionario come il suo pubblico. Di certo alla squadra non manca mai il sostegno dei propri tifosi, ma gestire la pressione non è semplice. Eppure di qui sono passati tanti bravi allenatori, gli scaligeri ne ricordano però uno in particolare: Osvaldo Bagnoli, l’allenatore dell’incredibile scudetto del 1984/85.

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Gli scommettitori possono puntare su diversi scenari legati alla panchina della squadra, come la possibilità di esonero, di permanenza o anche il nome del prossimo allenatore. Da tenere quindi in considerazione che ogni evento stagionale potrebbe essere un indizio sulle possibili variazioni in panchina: dalle performance della squadra, ai cambiamenti in ambito dirigenziale e alle semplici voci che spesso circolano nel mondo del calcio.

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La corsa per la panchina del Verona, inizialmente aperta a diversi candidati come Dionisi e Pippo Inzaghi, si è poi ristretta a due nomi: Paolo Zanetti e Massimo Donati, ex centrocampista di Atalanta, Milan e Celtic, che ha recentemente lasciato il Legnago in Serie C.

Alla fine, la scelta della società è caduta su Zanetti. Il tecnico vicentino di 41 anni si appresta a guidare la sua terza squadra in Serie A, dopo Venezia ed Empoli. Dopo aver ottenuto buoni risultati con il Sudtirol in Serie C e successivamente con l’Ascoli in Serie B, Zanetti ha vissuto il momento più significativo della sua carriera con la promozione in Serie A con il Venezia nell’estate del 2021.

Tuttavia, la sua esperienza con gli arancioneroverdi si è conclusa con un esonero a fine 2021/2022, mentre la squadra stava attraversando un periodo difficile dopo un buon inizio di stagione. Zanetti è stato poi esonerato anche dall’Empoli all’inizio della stagione 2023/2024, poche settimane dopo aver raggiunto la salvezza nella stagione precedente. Ora, sembra pronto per una nuova avventura nella massima serie con il Verona.

Il Verona decide di lasciare la pista Marco Zaffaroni a fine giugno 2023 per intraprendere un nuovo percorso sotto la guida di Marco Baroni il 1 luglio 2023. L'allenatore gioca la Serie A 2023/24 vedendo partire dei giocatori importanti a titolo definitivo: Ilic finisce al Torino per 15 milioni, Simeone resta a Napoli per 12 milioni, Matteo Cancellieri alla Lazio per 8 milioni, Caprari al Monza per 7,5 milioni, Sulemana al Cagliari per 4 milioni e Adrien Tamèze al Torino per 2,8 milioni. Tante partenze che mettono in crisi il nuovo tecnico dei mastini. La società porta quindi in squadra dei nomi nuovi per risollevare il livello e il morale dello staff. Vengono acquistati a titolo definitivo Yayah Kallon dal Genoa per 2,8 milioni, Ondrej Duda dal Colonia per 2,7 Braaf dal Borussia Dortmund II per 1 milioni e vengono portati in squadra numerosi calciatori a parametro zero, dei nomi di tutto rispetto: Saponara, Mboula, Juan Manuel Cruz, Serdar, Bonazzoli, Folorunsho, Tchatchoua, Suslov e Charlys.

L'esperienza di Baroni ha inizio nel 1999, quando diventa allenatore della squadra in cui ha chiuso la carriera, la Rondinella. Passa poi al Montevarchi nel 2001 per poi approdare l'anno successivo sulla panchina del Verona. Tra le esperienze più importanti ci sono il Benevento il 29 giugno 2016 per poi passare al Frosinone a fine 2018. Successivamente, dopo aver guidato Cremonese, Reggina e Lecce, approda in via definitiva al Verona il 1 luglio 2023.

Dopo l'esperienza di Gabriele Cioffi e Salvatore Bocchetti alla guida del Verona, la squadra si ritrova a doversi rialzare dalla pessima stagione, sono in zona retrocessione. La distanza dalla salvezza attualmente non è molta, ma richiede un cambio di marcia immediato che possa dare una svolta all'anno del Verona. Proprio per questo motivo la dirigenza ha deciso di puntare su Marco Zaffaroni, una figura nuova per il calcio di prima divisione, ma esperta per gli anni accumulati nel ruolo di allenatore. Zaffaroni ha iniziato ad allenare dal lontano 2009 come vice-coach del Perugia. Ha militato principalmente in Serie B distinguendosi come uno dei migliori della categoria.

Con il Verona ha la possibilità di affacciarsi per la prima volta sulla Serie A e lasciare il segno sulla storia dei mastini. La situazione non è delle più semplici, deve risollevare una squadra in terzultima posizione, in piena zona retrocessione. Tra le sue esperienza più importanti bisogna ricordare quella al Monza, squadra attualmente in prima divisione, al Chievo e al Cosenza. Nel corso della sua carriera ha ottenuto un titolo di campione di Serie D con il Monza nella stagione 2016/2017 e ha vinto uno scudetto dilettanti nella stessa annata. Il suo approdo al Verona è datato 4 gennaio 2023, debutta con un pareggio per 1 a 1 contro il Torino, risultato non scontato considerando la distanza in classifica tra le due parti. Il trend è assolutamente positivo, nella partita successiva riesce ad intavolare la vittoria contro la Cremonese per 2 a 0 che da nuova linfa alla squadra, il successo gli permette di scavalcare i diretti avversari in classifica. Si tratta di un allenatore famoso per le promozioni ottenute, sia con Monza che con l'AlbinoLeffe è riuscito a fare miracoli dando una spinta fondamentale per la cavalcata dei brianzoli verso la Serie A.

Con la nuova stagione, chiunque si sarebbe aspettato la conferma di Igor Tudor per la stagione 2022/23. Il tecnico ha però deciso di virare verso altri lidi divenendo il nuovo allenatore del Marsiglia. Proprio per questo motivo, il Verona ha, in un primo momento, preso accordi con Gabriele Cioffi per guidare il club da 1 luglio 2022, poi con Salvatore Bocchetti a seguito della pessima partenza di Cioffi in campionato. Il nuovo allenatore ha avuto l'incarico il 13 ottobre 2022, ponendosi come principale candidato per la guida dei mastini. Bocchetti non ha avuto molte esperienze nel corso della sua carriera, ha però fatto gavetta partendo dalle accademie del Verona: il suo primo incarica è stato quello di allenatore del Verona U18, ha poi coperto il ruolo di vice allenatore nella prima squadra del Verona per poi diventare allenatore dell'U19. In conclusione, ha ottenuto il suo posto in prima squadra nel corso dell'ultima stagione.

Per quanto si sa, il contratto prevede una durata di un anno fino al 30 giugno 2023, quando società e tecnico decideranno se continuare la propria esperienza o deviare verso nuovi scopi. Particolarmente importante per la sua carriera l'avvio terribile di Cioffi sulla panchina dei mastini, rari successi e rischio di retrocessione imminente per l'ex allenatore dell'Udinese.

Reduce da tre sconfitte consecutive in appena 3 turni di Campionato (sconfitte avvenute contro Sassuolo, Inter e Bologna), l'Hellas Verona FC ha dichiarato di aver sollevato Eusebio Di Francesco dal suo incarico di allenatore e ha poco dopo reso ufficiale la nomina di Igor Tudor, fino a quel momento vice di Pirlo alla Juventus. Con i gialloblu Tudor ha firmato per l'intera stagione, fino a giugno 2022, imponendosi su altre figure in lizza per lo stesso posto come Iachini e Maran.

Come giocatore, Tudor ha giocato con numerosi club italiani e croati, indossando in Serie A le maglie di Juve e Siena.

Uno dei matrimoni più interessanti, anche se più brevi, della stagione 21/22 di Serie A è stato sicuramente quello tra Eusebio Di Francesco e l’Hellas Verona. Probabilmente se avesse potuto la società scaligera avrebbe trattenuto il tecnico Juric che nei due anni precedenti aveva fatto molto bene. Poi il divorzio e quindi la firma con Di Francesco, che ha rescisso il contratto ancora in essere con il Cagliari e ha firmato un biennale con i gialloblu. Una scelta interessante visto che la carriera di Di Francesco è sempre stata altalenante: la sua idea di gioco non è sempre semplice da inculcare in una squadra e non sempre è riuscito a raccogliere i risultati voluti. Il Verona degli ultimi 2 anni si è posizionato in Serie A come solida squadra da metà classifica, ma il gioco del suo predecessore differiva molto dalle idee tecniche di Di Francesco. Quindi l'approdoo di Di Francesco sulla panchina scaligera è suonato da subito come un esperimento coraggioso.

Ricordiamo che Eusebio Di Francesco, classe 1969, è stato prima di tutto un calciatore. Cresciuto nelle giovanili dell’Empoli come centrocampista, ha giocato per diverse stagioni con la Lucchese in serie B. Poi la chiamata in massima serie col Piacenza e le 101 presenze in A con la Roma che gli valgono anche 13 chiamate in Nazionale, per la quale ha segnato anche un gol. Chiude la carriera tra Piacenza, Ancona e Perugia. Gioca l’ultima partita nel 2005 e comincia a studiare da allenatore.

Comincia nell’estate 2008 con il Lanciano, esonerato dopo il primo girone di andata. Nel 2010 subentra a metà stagione sulla panchina del Pescara e ottiene la promozione in serie B. Conquista la salvezza nel primo anno di cadetteria e ottiene la chiamata del Lecce. Partito con i migliori auspici viene esonerato dopo 13 partite, a fine stagione i salentini retrocedono. La sua carriera riparte da Sassuolo sempre in cadetteria, il grande trampolino di lancio della sua carriera. Conquista al primo anno la prima storica promozione in A. Al primo anno di massima serie salva la squadra, nella stagione successiva conquista il sesto posto e la qualificazione in Europa League. L’anno dopo accede ai gironi della competizione superando i preliminari, ma non si ripete in campionato classificandosi dodicesimo. Nonostante questo lo chiama la Roma che allenerà per una stagione e mezza. Il primo anno è positivo: semifinale di Champions League passando per la straordinaria rimonta contro il Barcellona, e terzo posto in campionato. L’anno seguente viene esonerato. Dopo la Roma sono arrivate le deludenti esperienze di Sampdoria e Cagliari, da cui cercava il riscatto proprio con l’Hellas Verona. Ma purtroppo il sogno termina prematuramente con l'esonero del tecnico ad appena tre giornate dall'inizio del campionato.

L’ottima stagione del Verona (19/20) ha portato alla riconferma del tecnico Juric sulla panchina scaligera. Tra le parti si è creato un rapporto ottimale, Juric va d’accordo con la dirigenza ma è ben voluto anche dai suoi calciatori e dai tifosi, aspetto non secondario nella piazza veronese. Nella passata stagione il tecnico è riuscito a mettere in luce la classe di alcuni giocatori quali Amrabat e Kumbulla, giovani dal grande mercato che hanno portato molti soldi nelle casse veronesi. Cifre che in parte sono state reinvestite nel mercato per rinforzare la rosa. Segno che la dirigenza tiene davvero a raggiungere livelli di vertice sul modello dell’Atalanta, e certamente Juric vuole portare il suo Verona a quel traguardo già a partire da questa stagione.

Al termine del girone di andata la squadra aveva già ipotecato la salvezza con 30 punti, un gran score figlio di importanti risultati: pareggio con Juventus e Milan, vittoria su Atalanta, Lazio e Napoli. Nel girone di ritorno la fiamma si spegne e il Verona mette a referto la metà dei punti ottenuti all’andata. Nonostante ciò sia sufficiente a conquistare una salvezza più che tranquilla, e il risultato soddisfi pienamente la società, Juric decide comunque di rescindere il contratto e accasarsi al Torino in cerca di nuovi stimoli.

L’allenatore del Verona per la stagione 2019/2020 della Serie A è stato Ivan Juric. Il tecnico croato approda sulla panchina del club degli Scaligeri dopo aver siglato un contratto annuale il 14 giugno 2019. Juric va così a sostituire Alfredo Aglietti, a sua volta subentrato a Fabio Grosso ad appena due giornate dalla conclusione del precedente campionato e capace di portare la squadra alla vittoria dei play-off e alla conquista della promozione in Serie A.

Dopo la lunga esperienza sulla panchina del Genoa, Ivan Juric compie il suo debutto ufficiale alla guida del Verona il 25 agosto 2019. Nella prima giornata di campionato, la formazione dei Mastini scende in campo contro il Bologna: il match ospitato presso lo Stadio Marcantonio Bentegodi termina con un pareggio per 1 a 1. La prima vittoria di Juric con gli Scaligeri arriva nel turno successivo, quando la squadra sfida il Lecce in casa: il Verona riesce ad imporsi superando gli avversari per 1 a 0 su gol di Pessina.

Il club scaligero conduce un buon campionato chiudendo il girone di andata della stagione 2019/2020 con 7 vittorie, 5 pareggi e 7 sconfitte. In classifica, il Verona si colloca al nono posto con 26 punti in classifica. Tra le sfide più interessanti di questi mesi, spicca la gara disputata in casa dell’Atalanta il 7 dicembre 2019, che vede i Mastini sfiorare il pareggio con la formazione nerazzurra fermandosi tuttavia sul 3 a 2 a favore della Dea. Alla fine l’Hellas chiuderà un ottimo campionato con 49 punti e il nono posto conquistato.

Risultati meno esaltanti in Coppa Italia, dove il Verona dell’allenatore Ivan Juric si ferma già ai turni preliminari con la gara contro la Cremonese del 18 agosto 2019: gli avversari conquistano la vittoria per 2 a 1, eliminando subito la compagine scaligera dalla competizione.