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Favorite Mondiali Qatar 2022

Il Qatar ospita i Mondiali di calcio per la prima volta nella sua storia. Si tratta di un privilegio di grande importanza per il paese, che in questi anni si è preparato a lungo e ora si accinge ad accogliere le nazionali di tutto il mondo all'interno dei propri stadi.

In ogni manifestazione del genere, nei mesi antecedenti alla competizione, si delinea una griglia di possibili candidate ad alzare il trofeo in finale. Non sempre nel torneo ha trionfato una delle nazionali favorite alla vigilia, per questo motivo la sfida dello scommettitore appare piuttosto ardua.

Le stesse nazionali partecipanti cambiano molto e non è mai semplice individuare le squadre favorite per la vittoria del torneo, per via di una grande quantità di variabili: infortuni di titolari importanti, pessima forma fisica nel periodo dei Mondiali, condizioni esterne avverse e altro ancora.

Per questi motivi, SNAI propone le quote sulle favorite della competizione per farti orientare nel caos delle 32 squadre che prendono parte alla manifestazione. Per diventare cliente SNAI apri subito il tuo conto gioco online.

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Di seguito si presenta un'analisi di alcune delle nazionali partecipanti al torneo sulle quali le aspettative sono molto alte.

La Francia campione in carica

La nazionale francese, campione uscente, si è qualificata alla fase finale del Mondiale grazie al primo posto nel Gruppo D del turno preliminare di qualificazione UEFA.

La Francia è una delle nazionali più titolate al mondo, con la sua lunga storia costellata di successi sia in ambito nazionale che internazionale. Fondata contemporaneamente alla FIFA, nel 1904, la squadra dei Blues ha alzato al cielo i trofei più prestigiosi, quelli del Mondiale e dell'Europeo.

Il suo periodo d'oro è databile tra la fine degli anni '90 e l'inizio degli anni 2000, quando si aggiudicò in sequenza il Mondiale (1998), l'Europeo (2000) e due Confederations Cup (2001 e 2003). Resta nella storia il Mondiale vinto tra le mura di casa, in una finale stellare contro il Brasile, affondato per 3-0.

In tempi più recenti, la Francia si è laureata vice-campione di Europa nel 2016, venendo battuta in finale da un sorprendente Portogallo. E poi il trionfo a Russia 2018, dove ha affrontato e sconfitto la Croazia e ha alzato la Coppa del Mondo a vent'anni di distanza dalla prima volta. Clamorosa l'eliminazione dei francesi a Euro2020, dove vennero fermati dalla Svizzera ai rigori degli ottavi di finale.

Tanti i campioni che affollano le file della nazionale, uno su tutti Antoine Griezmann, vincitore del pallone d'oro dell'Europeo nel 2016 e pluripremiato dalle più prestigiose istituzioni calcistiche. Olivier Giroud è un altro giocatore che vanta dei numeri da capogiro con la casacca francese, ha giocato 110 partite con la nazionale e si qualifica come il quinto calciatore per numero di presenze.

La Germania in cerca di riscatto

Nessuno si aspettava che la Germania, una delle squadre più blasonate al mondo, venisse eliminata nella fase a gironi di Russia 2018. Nonostante la fase di qualificazione convincente, ottenuta con 10 vittorie su 10, i tedeschi caddero rovinosamente nel primo turno. Löw venne comunque riconfermato per il biennio successivo, ma non ottenne risultati incoraggianti: a Euro2020 la Germania fu eliminata agli ottavi di finale.

Al di là di tutto, quando si parla di favorite nei Mondiali non si può lasciare da parte la Germania. Troppo ricca la sua storia, troppo solida la sua rosa. Una volta terminata la gestione di Löw, la nazionale è stata affidata alla guida di Hans-Dieter Flick, che ha lanciato dei segnali più che positivi proprio in vista di Qatar 2022: ben sette vittorie nelle prime sette gare per il nuovo CT. Insomma, la Germania c'è e ha tutta l'intenzione di andare a caccia del riscatto nell'imminente edizione del Mondiale.

Il nuovo allenatore può contare su una rosa di alto livello, che accoglie sia nuove leve che giocatori di grande esperienza. Kai Havertz, classe 1999, è considerato uno dei talenti più promettenti del calcio tedesco e internazionale e nel 2016 il Guardian lo ha inserito tra i migliori sessanta calciatori nati nel 1999. Joshua Kimmich, centrocampista del Bayern Monaco, è stato paragonato a Philipp Lahm per la sua forte personalità. E ancora Leroy Sané, che sta emergendo sempre più nel campionato tedesco, e molti altri giocatori di qualità indiscussa come il portiere Marc-André ter Stegen, l'ala Serge Gnabry e la punta Timo Werner.

Il Brasile di Neymar

Quando si parla di Mondiali, il Brasile c'è sempre. Non solo è la nazionale di calcio più titolata nell'ambito dei campionati del mondo, che ha vinto cinque volte, ma è anche l'unica squadra ad aver preso parte a tutte le edizioni dei Mondiali.

Tra le file dei club brasiliani sono cresciuti giocatori destinati a diventare stelle del calcio famose in tutto il mondo. Uno su tutti, Neymar, considerato uno dei calciatori più forti di tutti i tempi, più volte candidato al Pallone d'oro. Nell'ambito della nazionale ha dato sempre un contributo prezioso, nel 2016 ha trascinato la squadra verso il primo oro olimpico della sua storia nelle Olimpiadi di Rio.

Nelle ultime edizioni dei Mondiali, il Brasile non ha mostrato il meglio di sè. Nel 2014 è uscito in modo umiliante contro la Germania in semifinale: i tedeschi vinsero per 7-1, fu la prima volta nella storia che il Brasile subì sette reti in un'unica partita. A Russia 2018, invece, il Brasile è stato eliminato ai quarti di finale dal Belgio, dato da tutti per sfavorito. Risultati migliori arrivano in Coppa America 2021, dove la formazione verdeoro giunge in finale ma viene sconfitta dall'Argentina per 0-1.

Le Furie spagnole

Negli ultimi decenni, la Spagna ha presentato dei grandi campioni del calcio mondiale e si è affermata come una delle nazionali più prestigiose del mondo. Vincitrice dei Mondiali nel 2010, la nazionale spagnola condivide con la Germania il record di Europei vinti (3).

Sorta nel 1920, la nazionale della Spagna conta svariati successi. Straordinario il trionfo ai Mondiali del 2010, eppure gli spagnoli aprirono il torneo con una clamorosa sconfitta contro la Svizzera. Ma poi si ripresero e avviarono una cavalcata che li portò dritti sul tetto del mondo grazie al successo contro l'Olanda in finale, schiantata per 1-0 grazie al gol di Iniesta. Ammirevoli, anche, le due conquiste consecutive degli Europei, che hanno reso la Spagna la prima nazionale in grado di vincere due edizioni di fila del torneo.

Per quanto riguarda le ultime edizioni dei Mondiali, la Spagna si presenta al campionato del mondo del 2014 come una delle principali favorite per la vittoria finale. Incredibilmente, però, gli spagnoli vengono eliminati al primo turno, entrando così nell'elenco dei campioni uscenti eliminati nella prima fase (fra questi c'è anche l'Italia, campione del mondo nel 2006 e poi eliminata nel primo turno nel 2010). La nazionale non brilla nemmeno a Russia 2018, dove supera la fase a gironi come prima classificata, ma viene poi fermata agli ottavi di finale dalla Russia ai tiri di rigore (4-3).

L'Inghilterra, la nazionale più antica del mondo

Il calcio è nato lì. Tuttavia, storicamente gli inglesi hanno avuto meno fortuna nelle competizioni internazionali rispetto ad altre big del calcio mondiale. L'Inghilterra è l'unica nazionale di calcio ad essersi laureata campione del mondo, ma a non avere mai vinto il trofeo continentale. Negli Europei, infatti, il suo miglior piazzamento è il secondo posto ottenuto nel 2020, quando venne eliminata in finale dall'Italia.

La lunghissima storia dell'Inghilterra è fatta di periodi di gloria alternati a momenti bui. Il suo primo periodo d'oro risale agli anni '60, quando nel 1966 vinse il suo primo Mondiale battendo in finale la Germania Ovest, grazie a una strepitosa doppietta di Geoff Hurst; nello stesso anno l'attaccante della nazionale Bobby Charlton conquisterà il Pallone d'oro.

In tempi più recenti, l'Inghilterra deluse ai Mondiali del 2014, uscendo al primo turno, e all'Europeo del 2016 uscì agli ottavi di finale. Meglio il risultato di Russia 2018, quando la squadra raggiunse la semifinale sotto la guida di Gareth Southgate. Piuttosto amaro, però, è stato per gli inglesi l'argento ottenuto a Euro2020, competizione che si conferma stregata per la nazionale d'oltremanica.

Nella nazionale inglese militano diversi giovani talenti che si sono già fatti notare nelle ultime competizioni internazionali. Pensiamo ad esempio a Harry Kane, punta del Tottenham, il promettente Rushford dello United o la piccola stella del City Phil Foden, classe 2000. Insomma, la qualità non manca, sta alla squadra dare tutto per risarcire i tifosi inglesi dalla delusione di Euro2020.

L'Argentina di Leo Messi

Storicamente, la nazionale dell'Argentina è sempre stata in grado di dire la propria nelle competizioni internazionali. Ma certamente non guasta che sia nato proprio in Argentina quello che da molti è considerato il calciatore più forte di tutti i tempi: Lionel Messi. Prima di lui, il connazionale Diego Armando Maradona ha fatto sognare i tifosi argentini con le sue incredibili prestazioni, che hanno qualificato anch'esso come uno dei migliori giocatori della storia del calcio.

Insomma, all'Argentina non sono mancati i talenti e non mancano tuttora. Negli ultimi anni, la nazionale ottenne l'argento ai Mondiali del 2014, battuta in finale dalla Germania dopo i tempi supplementari. A Russia 2018 fu eliminata agli ottavi di finale, ma nel 2021 è tornata a vincere la Coppa America dopo aver sconfitto il Brasile in finale per 1-0.

Non c'è solo Messi, però: la nazionale argentina può contare su diversi talenti disposti a dare il massimo ai Mondiali di Qatar 2022. Abbiamo Gonzalo Martinez, classe 1993, che nel 2018 ricevette il premio di Calciatore argentino dell'anno. Angel Correa, giovane attaccante dell'Atletico Madrid, è stato in più occasioni paragonato a Sergio Agüero per la velocità e l'eccellente capacità tecnica. E poi Paulo Dybala, giocatore fondamentale per l'attacco della Juventus, e Rodrigo de Paul, decisivo nella finale di Coppa America con l'assist per il gol-vittoria di Ángel Di María.

La Croazia vice-campione del Mondo

La Croazia è stata senza dubbio la più grande sorpresa di Russia 2018. L'impegno e il sacrificio dei giocatori li ha portati fino alla prima finale di Coppa del Mondo nella storia del club. Un traguardo pazzesco, che si è concluso con la sconfitta da parte della Francia, superiore per esperienza.

La nazionale croata ha una storia particolare. Nasce solo nel 1990, a seguito dell'indipendenza della Jugoslavia. Da lì in poi, il club è cresciuto rapidamente e in più di un'occasione ha sorpreso tutti con dei risultati notevoli. Prima dell'argento a Russia 2018, edizione in cui il croato Modric venne eletto miglior giocatore del torneo, la nazionale aveva ottenuto un terzo posto ai Mondiali del 1998.

Bisogna riconoscere che, dopo il grande risultato al Mondiale russo, la Croazia si è un po' persa. Un attimo dopo la finale del Mondiale, a settembre 2018, la squadra ha subito la peggiore sconfitta della sua storia, uno 0-6 contro la Spagna in UEFA Nations League. Qualificatasi a Euro2020, la Croazia arrivò agli ottavi di finale, dove si battè contro la Spagna, alla fine prevalsero gli iberici ai supplementari con un punteggio di 5-3. Nel 2020, con solo 2 partite vinte su 8 giocate, la nazionale ha registrato il peggior bilancio annuo della propria storia.

Qatar 2022 potrebbe essere l'occasione della ripartenza per la nazionale croata. Molte le emozioni già nelle eliminatorie, quando ha scavalcato la Russia battendola all'ultima giornata del girone. Diversi i giocatori che possono fare la differenza, a partire dal solito Modric per arrivare a Kovacic, Gvardiol, Sosa, Pasalic, Vlasic.

I campionati mondiali del 2018 sono stati ospitati per la prima volta in assoluto dalla Russia, che ha messo a disposizione i suoi nuovissimi stadi, molti dei quali costruiti per l'occasione. Tutti i campionati mondiali propongono diverse novità, visto che hanno luogo ogni quattro anni: in questo lasso di tempo nascono e crescono tanti nuovi talenti che non vedono poi l'ora di mettersi in mostra nella prestigiosa vetrina della fase finale di questo torneo.

Di seguito analizziamo alcune squadre tra quelle inizialmente favorite. Alcune fra queste hanno deluso un po' le aspettative, altre le hanno confermate, altre ancora si sono rivelate vere e proprie sorprese dell'edizione 2018 dei Mondiali.

La Germania campione uscente

Negli ultimi quindici anni la nazionale tedesca è ripartita da nuovi valori sia tecnici, sia umani. Ricordiamo in passato una Germania forte fisicamente e dalle buone qualità tecniche, ma mai una squadra che avesse come mantra il possesso palla, i fraseggi e il gioco di fantasia. Questa è la nazionale tedesca che abbiamo invece ammirato negli ultimi tempi: un mix di giocatori giovani e esperti, appartenenti a diverse culture ma cresciuti tutti in patria, con un unico modo di giocare, votato all'attacco e alla costruzione articolata e piacevole del gioco. La Germania di Löew era una squadra assolutamente letale, con campioni assoluti tra le sue fila come i centrocampisti Kroos, Khedira e Goretzka, i componenti del reparto arretrato Rudiger, Boateng e Kimmich, e le stelle del reparto offensivo Draxler e Muller.

Il Brasile di Neymar

La nazionale verdeoro, allenata dal selezionatore Tite, alla vigilia di Russia 2018 viveva un momento di euforia per via della grande abbondanza di talento che caratterizzava il suo organico e per l'approdo anticipato alla fase finale del torneo, a seguito della vittoria del girone della federazione sudamericana.

Dopo gli ultimi tre Mondiali piuttosto deludenti, in particolare l'ultimo giocato in casa, i sudamericani si sono presentati in Russia con le idee chiare e con la fiducia di avere una rosa davvero competitiva e un gruppo di calciatori in grado di fare spogliatoio e capace di giocare da vera squadra.

Quello che risalta più agli occhi è il talento cristallino di Neymar, che nell'estate del 2017 è stato al centro di una lunghissima trattativa di calciomercato che lo ha portato dal Barcellona al Paris Saint-Germain. La sua presenza in campo è fondamentale per gli equilibri del Brasile e anche per la produttività in zona gol dei verdeoro: Neymar è un classe '92 che ha già superato da tempo le 50 reti con la nazionale del suo paese, indossando anche la fascia da capitano.

Gli altri calciatori che hanno composto la rosa del Mondiale 2018 sono di grandissimo valore, a partire dal reparto difensivo: era il giovane portiere Allison a difendere la porta, mentre davanti a lui si alternavano difensori del calibro di Thiago Silva, Miranda e David Luiz; i terzini erano tra i più forti in circolazione, sulla sinistra Marcelo e sulla destra Dani Alves; in mezzo al campo Casemiro era il calciatore che dava equilibrio alla squadra, mentre come ali e fantasisti c'erano Coutinho e Willian, senza dimenticare il già citato Neymar.

Il Brasile è l'unica nazionale ad aver vinto ben cinque volte questa competizione, prendendo anche il nome di “Pentacampeones” (Pentacampioni).

Dopo la sconfitta drammatica del Maracanazo contro l'Uruguay nel 1950, i brasiliani dominano i tornei mondiali che si giocano tra il 1958 e il 1970, mancando solo un titolo su quattro, quello del 1966, vinto dagli inglesi. Il Brasile vince gli altri due titoli nel 1994, durante il mondiale americano, dove batte la nazionale italiana dopo i calci di rigore, e nel 2002, con la doppietta del “Fenomeno” Ronaldo in finale contro la Germania.

La Francia di Deschamps

La nazionale transalpina, allenata dal tecnico Didier Deschamps, campione del mondo da calciatore nel 1998, è arrivata in Russia con una squadra da sogno, coperta in tutti i settori del campo. Si trattava di un gruppo di giocatori giovani o giovanissimi, esplosi negli ultimi tempi, a partire dai già affermati Pogba e Griezmann, senza dimenticare i più “anziani” Matuidi e Lloris.

Partendo dalla difesa, possiamo segnalare grandi talenti come il centrale madridista Varane, il centrale blaugrana Umtiti e i terzini Mendy e Sidibe; in mezzo al campo si sono distinti Kanté e Rabiot, mentre nel reparto d'attacco c'era l'imbarazzo della scelta, tra il potenziale fenomeno del PSG Mbappé e l'ala del Barcellona Dembelé, ma anche Lemar e Coman avevano voglia di affermarsi in nazionale.

Grazie a questo concentrato di strapotere fisico e tecnica sopraffina, la Francia è entrata di diritto nella rosa delle cinque favorite assolute e alla fine, infatti, alzerà la Coppa.

La Spagna di Lopetegui

Come in tutte le competizioni internazionali degli ultimi dieci anni, la nazionale spagnola si è presentata come favorita anche ai Mondiali di Russia 2018. La squadra di Casillas, Xavi, Torres e Villa, che vinse in quattro anni due Europei e un Mondiale, è stata rinnovata e nel 2018 sono altri interpreti ad assumere il ruolo di protagonisti. Anche se una parte dello zoccolo duro delle furie rosse è rimasto, con i centrali Piqué e Sergio Ramos, il terzino Jordi Alba, il mediano Sergio Busquets, il fenomenale Andres Iniesta e l'esterno David Silva. Le nuove leve della formazione spagnola sono state i tre madridisti Carvajal, Isco e Asensio, l'ex “canterano” Thiago Alcantara e il giocatore del Chelsea Alvaro Morata.

Fino al 2010 la Spagna non aveva mai vinto un campionato del Mondo, né aveva mai giocato una finale dei Mondiali, ma da quella data in avanti è diventata un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio, per via del suo gioco brillante e dell'intensa e continua ragnatela di passaggi (il celebre tiki taka), che non consente quasi mai agli avversari di conquistare il possesso palla.

L'Argentina di Messi

Dopo aver raggiunto i Mondiali 2018 per il rotto della cuffia, all'ultima gara dell'ultima giornata delle qualificazioni CONMEBOL, l'Argentina si è presentata in Russia con grandi ambizioni.

L'andamento del girone di qualificazione ha fatto comprendere a Sampaoli quanto sia complesso gestire una nazionale di grande blasone, pur avendo in rosa campioni assoluti. Il primo elemento che il ct ha cercato sin dall'inizio è l'equilibrio di squadra, così da amalgamare e far giocare insieme almeno quattro giocatori offensivi da selezionare tra i tantissimi talenti in organico: con il capitano Lionel Messi assoluto punto fermo, ancor più dopo la tripletta decisiva contro l'Ecuador, si sono giocati gli altri tre posti campioni di altissima qualità come Di Maria, Dybala, Icardi, Pastore, Correa e altri ancora. Un equilibrio, però, che forse non è stato raggiunto del tutto, perchè l'Argentina verrà eliminata agli ottavi di finale dalla Francia futura vincitrice del Mondiale.

Il Belgio dei giovani talenti

Lo status di favoriti non è usuale per i belgi, che non hanno sempre presentato organici competitivi nelle precedenti edizioni della competizione. Pur senza grande tradizione e non avendo raccolto risultati memorabili, il Belgio voleva assumere un ruolo da assoluta protagonista in questa manifestazione. La squadra di Russia 2018 è stata un concentrato di talento, freschezza e fisicità, con campioni ad occupare ogni zona del campo e che militavano nelle più forti squadre europee.

In porta l'allenatore ha potuto scegliere tra due portieri di altissimo livello come Courtois e Mignolet; la difesa era il reparto meno giovane, con centrali di buona esperienza come Vertonghen e Alderweireld e un terzino di prospettiva come Meunier; il centrocampo era una delle zone in cui c'è grande abbondanza, con la presenza di Nainggolan, Dembelé, Witsel e De Bruyne; tra gli esterni offensivi spiccava il capitano Eden Hazard, leader indiscusso della nazionale, ma anche Mertens; a chiudere la formazione in attacco c'era l'ex giocatore dell'Everton Romelu Lukaku, il bomber della squadra.

Il Belgio si è guadagnato l'accesso alla fase finale dei mondiali grazie alle buonissime prestazioni fornite nel corso delle gare di qualificazione dell'UEFA e al primo posto in solitaria ottenuto in scioltezza, la sua cavalcata si fermerà solo in semifinale quando sarà sconfitto dalla Francia.

Il Portogallo di Cristiano Ronaldo

Dopo la vittoria a sorpresa degli Europei 2016 in Francia, la squadra lusitana è approdata in Russia con le carte in regola per mettere in grande difficoltà le squadre con maggiore tradizione. Il selezionatore Fernando Santos si è affidato ovviamente al fuoriclasse del Real Madrid Cristiano Ronaldo, a cui manca solamente il trionfo ai Mondiali per suggellare la sua già vastissima bacheca. La squadra portoghese non ha una grande tradizione in questa competizione: il massimo risultato raggiunto è il terzo posto del 1966, grazie alle magie del fenomenale Eusebio.

I migliori risultati dei lusitani si registrano negli anni '90 e '2000, con il quarto posto a Germania 2006 e gli ottavi di finale a Sudafrica 2010.

La rosa appariva competitiva in ogni ruolo, a partire dalla porta, con il solido Rui Patricio a difendere i pali; il reparto difensivo è composto dai centrali Pepe, ex real Madrid, e José Fonte; in mezzo al campo gravitavano giovani talenti come Andre Gomes del Barcellona e Joao Mario dell'Inter, ma anche il più esperto Joao Moutinho; il reparto offensivo, oltre a Ronaldo, proponeva la punta milanista Andre Silva e il fantasista del Manchester City Bernardo Silva.

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