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Allenatore Napoli 2024/25

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La panchina dei partenopei è sempre stata particolarmente calda come la tifoseria napoletana. Le tante pressioni che normalmente ricadono sull’allenatore di una grande squadra a Napoli vengono amplificare, il ruolo del mister è complesso come in poche altre piazze italiane. L’onore però è grande e l’opportunità è di quelle che contano, per questo allenare il Napoli è stata una tappa importante per la carriera di molti tecnici e un trampolino di lancio per tanti altri.

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Il calcio italiano non smette mai di sorprendere e, con il suo continuo mutamento, le panchine delle squadre di Serie A sono sempre oggetto di grande attenzione. Per la stagione 2024/25, il Napoli ha deciso di intraprendere una nuova strada, affidando la guida della squadra a un tecnico di grande carisma e esperienza: Antonio Conte. L'annuncio del suo arrivo è stato ufficializzato il 5 giugno 2024, segnando l'inizio di una nuova era per il club partenopeo.

Antonio Conte, nato a Lecce il 31 luglio 1969, è un allenatore di calcio e ex calciatore di grande rilevanza nel panorama calcistico italiano. Dopo una carriera da calciatore come centrocampista, Conte ha iniziato la sua avventura da allenatore con il Siena nel 2006, e da allora ha costruito un curriculum impressionante. Ha guidato club di prestigio come la Juventus, il Chelsea, l'Inter e il Tottenham, ottenendo successi significativi in ogni tappa del suo percorso.

Il suo stile di allenamento è noto per un forte senso di competitività e una metodologia di lavoro che sfiora l'ossessione. Questo approccio gli ha guadagnato il soprannome di "Martello", riflettendo sia la sua capacità di ottenere risultati immediati che le sfide che ha affrontato nei rapporti con i vari ambienti di lavoro. Nonostante le sue intense metodologie possano talvolta portare a tensioni, l'efficacia di Conte nel raggiungere obiettivi ambiziosi è fuori discussione.

Conte ha avuto un impatto significativo in ogni squadra che ha allenato. Con la Juventus, ha riportato il club bianconero ai vertici del calcio italiano, vincendo tre scudetti consecutivi. Al Chelsea, ha conquistato la Premier League e la FA Cup, mentre con l'Inter ha ottenuto il tanto agognato scudetto dopo undici anni. L'esperienza con il Tottenham, sebbene segnata da alti e bassi e da una difficile situazione personale, ha dimostrato la sua resilienza e la capacità di ottenere risultati anche in contesti complessi.

Il calcio italiano è in costante movimento, e le panchine delle squadre di Serie A vedono spesso cambi di allenatori. Nel corso della stagione 2023/24, il Napoli ha compiuto una mossa strategica sostituendo l'allenatore Rudi Garcia con un volto familiare per i tifosi azzurri, Walter Mazzarri. La decisione è stata presa il 14 novembre 2023, annunciando il ritorno di Mazzarri alla guida della squadra.

Il passaggio alla carriera da allenatore è avvenuto nella stagione 1997/98, inizialmente come assistente di Silvio Baldini nel Chievo. Da allora, Mazzarri ha ricoperto vari ruoli in diverse squadre italiane, accumulando esperienza e successi. Ha guidato squadre come Livorno, Sampdoria, Napoli, e Inter, dimostrando la sua abilità nel gestire le dinamiche di squadra e ottenere risultati positivi.

Il 14 novembre 2023, Walter Mazzarri è stato annunciato come nuovo allenatore del Napoli, prendendo il posto di Rudi Garcia. Il suo ritorno sulla panchina azzurra è stato accolto con entusiasmo dai tifosi, data la sua storia di successi precedenti con il club partenopeo.

Il suo incarico è previsto fino alla fine della stagione, con l'obiettivo di portare il Napoli a ottenere risultati positivi e raggiungere gli obiettivi stagionali. Con una carriera ricca di esperienze e una conoscenza approfondita del calcio italiano, Mazzarri porta con sé una prospettiva tattica unica e una passione che potrebbe influenzare positivamente la squadra.

Esaminando la sua carriera, Mazzarri ha dimostrato la sua capacità di ottenere risultati positivi con le squadre che ha allenato. Nel suo ultimo incarico a Cagliari, ha ottenuto 34 punti in 34 partite nella stagione 2021/22. Il suo passato al Napoli è stato particolarmente notevole, portando la squadra a ottenere il terzo posto in Serie A e qualificandosi per la Champions League.

Il modulo preferito di Mazzarri è il 3-5-2, noto per sfruttare al massimo il contributo degli esterni di centrocampo sia in fase difensiva che offensiva. La sua abilità tattica potrebbe portare un nuovo dinamismo al gioco del Napoli.

Dopo una stagione da favola che ha portato il Napoli sul tetto d'Italia vincendo il campionato con diversi punti di scarto sulla Lazio seconda classificata, Spalletti ha lasciato la società per liberando spazio per un nuovo tecnico. Il nome è quello di Rudi Garcia, nome già noto agli amanti della Serie A per aver allenato la Roma. Il tecnico eredita una rosa di altissima qualità che intende ripetere la stagione dello scorso anno, specialmente considerando le poche partenze: il nome più importante è quello di Kim Min-Jae, difensore coreano che ha mostrato un ottimo potenziale lo scorso anno.

Per un giocatore partente, ne arrivano molti altri a rafforzare il club azzurro. I nomi più importanti che completano la rosa sono Lindstrom dal Francoforte per 30 milioni, Natan dal Bragantino per 10 milioni, Cheddira dal Bari per 7 milioni e Caprile, sempre dal Bari, per 7 milioni. Una rosa più nutrita rispetto a quella dello scorso anno che consente a Rudi Garcia di partire con dei titolari molto interessanti, forse migliori di quelli precedenti. Non una impresa semplice per il tecnico francese, si ritrova a dover ripetere una grande impresa con una squadra appena conosciuta, i paragoni con la vecchia gestione tecnica saranno inevitabili.

La società, d'altro canto, si è impegnata a non vendere i pezzi pregiati della squadra per assicurare continuità al progetto Napoli, ora è il momento di riavere indietro quello che è stato investito per avere buoni risultati in stagione.

Luciano Spalletti è stato confermato come allenatore del Napoli anche per il 2022/23 ed è difficile immaginare un suo arrivederci a breve termine: l'intenzione della società azzurra è quella di avviare un nuovo ciclo positivo proprio insieme al tecnico toscano. Spalletti ha dichiarato che farà sempre contratti di un anno perchè è ciò che ritiene giusto alla sua età, in ogni caso i rapporti fra il tecnico e la società sembrano assolutamente benevoli.

Nella stagione 2021/22 il Napoli ha raggiunto un buon obiettivo: un terzo posto che vale la qualificazione in Champions League. Rispetto al quinto posto della stagione precedente, che aveva escluso gli azzurri dalla Champions e portato all'esonero di Gennaro Gattuso, sicuramente sono stati compiuti dei passi in avanti. Al di là del risultato, questo si è visto soprattutto nelle prestazioni del Napoli che più di una volta, nel corso dell'anno, ha regalato grande spettacolo. In qualche momento, il Napoli è apparso anche come uno dei possibili candidati al titolo, sebbene la lotta abbia coinvolto principalmente Milan e Inter (che non a caso hanno chiuso la stagione con soli due punti di distacco, 86 i rossoneri e 84 i nerazzurri). Dall'annata 2021/22 forse Spalletti porta a casa qualche rimpianto, ma non si può dire che non abbia svolto un buon lavoro. La sessione di calciomercato estiva è stata abbastanza turbolenta, con cessioni e mancati rinnovi che hanno fatto molto discutere: proteste fra i tifosi per le partenze di Mertens, Koulibaly, Insigne che addirittura aveva firmato un contratto già a gennaio. Ma sono arrivate nuove leve a rafforzare la squadra, che appare rinnovata e vogliosa di fare bene. Staremo a vedere quale sarà il risultato che Spalletti riuscirà a conquistare al termine di questa stagione 2022/23.

Luciano Spalletti è il mister del Napoli nella stagione 2021/22, un accordo tra le parti ufficializzato a fine maggio 2021, dopo l’esonero di Gennaro Gattuso, che prevede un contratto biennale da 2,8 milioni di euro netti stagione. Ovviamente oltre al mero vincolo contrattuale c’è l’obiettivo a cui Spalletti deve guardare per far bene nella piazza partenopea: il minimo per dirsi soddisfatti è il ritorno nei primi quattro posti in campionato e quindi anche in Champions League, piazzamento che il Napoli manca da due stagioni.

Spalletti è stato prima di tutto un centrocampista cresciuto nelle giovanili della Fiorentina, una carriera passata per lo più a scorrazzare sui campi della serie C, chiudendo la carriera all’Empoli nel 1992/93. Proprio coi toscani incomincerà ad allenare le giovanili facendosi trovare pronto al momento di esordire con la prima squadra. Il primo grande traguardo della sua carriera è la doppia promozione dalla C alla A ottenuta dal 95/96 al 97/98, con tanto di salvezza ottenuta nella prima stagione. A questo punto incappa in due esperienze negative con Sampdoria e Venezia, poi ancora Udinese e Ancona. Torna all’Udinese nel 2002 e compie un miracolo: prima porta la squadra al sesto posto, al settimo l’anno dopo e nel campionato 04/05 addirittura al quarto con qualificazione in Champions League.

Approda alla Roma, la grande piazza che più lo ha visto da protagonista come allenatore. Nel periodo post-calciopoli i capitolini danno filo da torcere all’Inter, che però è la squadra più dominante in Italia. Chiude un triennio con la Roma e poi va in Russia dove vince due campionati con lo Zenit San Pietroburgo. Nel 2017 va all’Inter, che non è più la squadra di un tempo ma che riporta comunque in Champions dopo sette anni di assenza. Al termine della stagione 18/19 Spalletti prende un anno sabbatico e viene assunto dal Napoli nell’estate 2021.

Nella storia recente del calcio italiano ci sono alcuni presidenti che saranno ricordati per la schizofrenia con la quale licenziavano i propri allenatori. Aurelio De Laurentis non è tra questi presidenti, vale la pena però di notare che il Napoli degli ultimi 10 anni ha cambiato 5 allenatori, in media uno ogni due anni. Gennaro Gattuso quindi spera di non essere affetto dalla crisi del secondo anno, quello in cui ci si aspettano dei risultati sostanziosi.

Il tecnico ha esordito sulla panchina azzurra il 14 dicembre 2019, subentrato a Carlo Ancelotti. Come giudicare i suoi primi mesi partenopei? Sicuramente positivi. Gattuso ha infatti ereditato una squadra costruita molto tempo prima che egli potesse portare le sue idee, quindi rinunciando a qualcosa sulla tattica ha lavorato soprattutto sull’aspetto mentale dei suoi giocatori. Poi è arrivato il Covid e con esso la pausa del campionato. Alla ripresa in piena estate il Napoli ha affrontato la semifinale di Coppa Italia, ha battuto l’Inter e in finale la Juventus. Quindi Gattuso ha vinto il suo primo trofeo da allenatore dopo pochi mesi al Napoli. La vittoria della Coppa ha consegnato al Napoli anche la qualificazione in Europa League, quindi la squadra è arrivata molto scarica alla ripresa del campionato, che ha chiuso al settimo posto, e così in Champions, sconfitto 3 a 1 dal Barcellona.

Quindi c’è molta fiducia sulle doti di trascinatore di Ringhio, che potrà contare anche su alcuni rinforzi di un certo livello. L’obiettivo resta il campionato dove i tifosi sperano di lottare fino alla fine per lo scudetto. Alla fine della stagione però questo non è rimasto che un sogno. In definitiva il Napoli è arrivato quinto perdendo la qualificazione alla Champions League con un pareggio all’ultima giornata. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha portato Gattuso all’esonero.

L’allenatore del Napoli agli inizi della stagione 2019/2020 è stato Carlo Ancelotti. Il tecnico, approdato sulla panchina della formazione azzurra il 23 maggio 2018, viene riconfermato alla guida della compagine partenopea, al termine di un campionato segnato da risultati molto positivi.

Ancelotti subentra in sostituzione dell’esonerato Maurizio Sarri e compie il suo debutto in campo con il Napoli nella prima giornata della stagione 2018/2019. Il match si tiene il 18 agosto: i partenopei scendono in campo contro la Lazio nella cornice dello Stadio Olimpico e riescono ad imporsi sugli avversari per 2 a 1. Il buon inizio di stagione prosegue anche nelle settimane successive, nonostante l’inciampo a Genova, dove gli azzurri vengono battuti per 3 a 0 dalla Sampdoria. Il Napoli di Carlo Ancelotti offre buone performance anche in Champions League; la squadra, tuttavia, viene eliminata nella fase a gironi, nonostante l’unica sconfitta subita e il numero di punti pari a quelli del Liverpool (che passa il turno per via della migliore differenza reti).

In Coppa Italia, la stagione del debutto di Ancelotti sulla panchina vede il Napoli raggiungere i quarti di finale, dove viene però bloccato dal Milan. Ripescata in Europa League, la squadra supera sedicesimi e ottavi, ma ancora una volta il sogno si infrange ai quarti, questa volta per mano dell’Arsenal. Il bilancio a fine annata è comunque molto positivo, con un meritato secondo posto del podio nella classifica di Serie A, alle spalle solamente della Juventus.

Nelle prime settimane del campionato 2019/2020, le performance del Napoli di Ancelotti sono particolarmente altalenanti. La prima giornata della stagione vede la formazione partenopea riuscire ad imporsi in casa della Fiorentina, sebbene di misura, per 4 a 3. Alla sconfitta contro la Juventus, seguono però altre prove in campo ben al di sotto delle aspettative, come la sconfitta contro il Cagliari, i pareggi con il Torino, la SPAL e l’Atalanta e, poi, la sconfitta in casa contro la Roma. L’assenza continuativa di risultati porta infine all’esonero di Carlo Ancelotti, sollevato dal suo ruolo nonostante la vittoria riportata il 10 dicembre 2019 contro il Genk, che determina la qualificazione della squadra agli ottavi di finale di Champions League.

Così, giunti alla 16esima giornata di campionato, sulla panchina del Napoli subentra il nuovo allenatore Gennaro Gattuso. Il debutto del CT avviene il 14 dicembre, nella sfida domestica contro il Parma: per i partenopei si tratta di una nuova disfatta, con la squadra che viene battuta per 1 a 2. Il primo successo di Gattuso sulla panchina dei partenopei arriva la settimana successiva, con la vittoria per 2 a 1 sul Sassuolo. Il girone di andata della Serie A 2019/2020 termina con altre due sconfitte per il Napoli, superato anche dall’Inter e dalla Lazio.