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Allenatore Juventus 2024/25

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Thiago Motta, ex calciatore e allenatore di grande esperienza, è il nuovo allenatore della Juventus per la stagione 2024/25. Dopo una carriera di successo sia come giocatore che come tecnico, Motta si prepara a guidare i bianconeri in una stagione cruciale, con l'obiettivo di riportare il club ai vertici del calcio italiano ed europeo.

La stagione 2023/24 della Juventus è stata segnata da alti e bassi, con la squadra che ha chiuso al terzo posto in Serie A con 71 punti, a ben 23 punti dalla capolista Inter. La società ha deciso di affidare la guida tecnica a Thiago Motta, riconoscendo il suo talento nella gestione e nel miglioramento delle squadre precedenti, specialmente per quanto riguarda l'esperienza al Bologna. Motta, che ha portato i rossoblu alla qualificazione in Champions League nella stagione precedente, arriva alla Juventus con l’intento di elevare ulteriormente il livello della squadra.

Le aspettative per la stagione 2024/25 sono elevate. La Juventus dovrà affrontare una competizione serrata, con squadre come l'Inter e il Milan che hanno dimostrato grande forza nella scorsa stagione. Inoltre, la società punta a fare bene anche in Europa, con l’obiettivo di migliorare i risultati nelle competizioni continentali e tornare a sollevare trofei che mancano da troppo tempo. Il mercato estivo ha visto alcuni cambiamenti significativi nella rosa. L'arrivo di nuovi giocatori e la permanenza di elementi chiave sono cruciali per il progetto di Motta. La squadra dovrà trovare un equilibrio tra i nuovi innesti e i veterani, lavorando duramente per implementare il gioco offensivo e dinamico che Motta ha saputo trasmettere alle sue precedenti squadre.

Massimiliano Allegri è destinato ad essere ancora una volta l'allenatore della Juventus per la stagione 2023/24, un anno che si preannuncia ricco di sorprese. Nonostante la brutta prestazione dei bianconeri nel corso della passata stagione, la società ha deciso di associare il percorso della squadra alle problematiche giudiziarie che l'hanno coinvolta più volte in stagione minandone la continuità e la prestazione. Per questo anno le partenze sono state numerose mettendo in crisi il tecnico per creare una rosa competitiva, le più importanti sono quelle di Angel Di Maria svincolato proprio come Juan Cuadrado e Leonardo Bonucci. Tre titolari che potrebbero far sentire molto la loro assenza, specialmente nei primi appuntamenti di campionato, quando la squadra ha bisogno di trovare l'equilibrio giusto in campo per affrontare la stagione.

Nonostante le partenze, alcuni nomi in entrata potrebbero rendere meno ostica la situazione per Allegri. Il ritorno in campo di Arkadiusz Milik è un elemento importante per migliorare la squadra in fase offensiva. Stesso ragionamento vale anche per Timothy Weah che viene portato a titolo definitivo in squadra dal Lille per 11,30 milioni di euro. La società ha individuato il problema principale della rosa nella costruzione in fase offensiva, mettere mano a quel reparto potrebbe dare un aiuto importante ad Allegri per questa stagione di Serie A.

Complessivamente, non si prevede un anno semplice per la Juventus, dovrà fare meglio dello scorso anno, ma con diverse pedine importanti in meno. L'obiettivo minimo è il raggiungimento della qualificazione in Champions League e la lotta per il titolo di campione d'Italia per tornare a vincere trofei che mancano da troppe stagioni.

Massimiliano Allegri è stato confermato come allenatore della Juventus anche per la stagione 2022/23. D'altronde, il tecnico è legato alla società bianconera da un contratto in scadenza nel 2025. Ma bisogna ammettere che, se si sperava che l'allenatore toscano potesse tornare a rendere la Juventus la leader del calcio italiano, innestando un ciclo simile a quello del 2014-2019, la realtà è stata abbastanza diversa. Nella stagione precedente la Juventus si è tenuta piuttosto distante dalla lotta scudetto, e nella prima parte del campionato ha avuto una serie di risultati poco convincenti, risanati solo in parte nella seconda metà della stagione. Al termine dell'anno, i bianconeri si sono piazzati quarti con 70 punti alle spalle di Milan, Inter e Napoli: un risultato che è valso alla Vecchia Signora la qualificazione in Champions, che del resto rappresentava il minimo obiettivo stagionale.

Ma è nella prima fase del campionato 2022/23 che Allegri ha dovuto fare i conti con un calo netto indegno di una big del calcio italiano quale è la Juventus. Non si respira serenità in casa Juve, la squadra convince raramente e si ritrova a incassare alcune sconfitte clamorose, come quella contro il neopromosso Monza che fino a quel momento non aveva mai vinto in campionato. A rendere la situazione ancora più nera, la clamorosa eliminazione dalla Champions ai gironi da parte del Benfica.

Cosa ne sarà di Massimiliano Allegri dopo una striscia di risultati tanto negativa? Sembrerebbe che il tecnico possa dormire sonni tranquilli: un cambio di allenatore non è nei piani della dirigenza, perlomeno non fino al termine della stagione. Incide in primis l'aspetto economico: il contratto di Allegri, che esclude in ogni caso il ritiro, è di 7 milioni netti a stagione, ciò significa che senza un accordo per la buonuscita la società dovrebbe spendere ancora 36 milioni circa per onorare l'accordo. In altri termini, l'esonero andrebbe a gravare troppo sul bilancio della Vecchia Signora, sembrerebbe questo il motivo per il quale la società non si sbilancia riguardo un possibile cambio di allenatore.

L’allenatore della Juventus per la stagione 2021/22 sarà Massimiliano Allegri. Di nuovo, verrebbe da dire, visto che il tecnico toscano è stato il tecnico dei bianconeri dal 2014 al 2019, periodo in cui ha vinto 5 scudetti e ha posizionato la Juventus in una tale posizione di supremazia che in quel lustro sono rimaste solo le briciole per gli altri contender. Il nuovo contratto lo legherà alla Vecchia Signora per quattro anni, quindi fino al 2025 per la cifra di 7 milioni di euro annui. In più la posizione di Allegri non dovrebbe riguardare solo l’aspetto tattico ma anche, in senso più largo, quello manageriale, da ciò l’idea che potrà avere mano libera nelle scelte degli acquisti a seconda delle possibilità del club.

Prima di allenare Allegri è stato un discreto centrocampista che ha giocato in A con Pisa, Pescara, Cagliari, Perugia e Napoli. Poi scende fino in Serie D a giocare con l’Aglianese e qui comincia anche ad allenare. Spal, Grosseto, Lecco, nel 2007/08 il Sassuolo con il quale ottiene la prima promozione in B nella storia del club. Arriva subito la chiamata del Cagliari che lo porta in Serie A. Il primo anno la squadra si salva all’ottava giornata del girone di ritorno, risultato che porta ad Allegri il premio della Panchina d’oro. L’anno successivo però viene esonerato ad aprile, anche se la squadra era già sicura di salvarsi. Nel 2010 arriva la chiamata del Milan, la squadra con cui vincerà il primo scudetto della sua carriera. L’anno dopo non riuscirà a ripetersi e il Milan arriverà secondo proprio dietro alla Juventus.

Nel 2014 Allegri arriva a Torino dopo che la Juventus ha vinto 3 scudetti consecutivi con Antonio Conte. Nella prima stagione, nonostante i dubbi iniziali, Allegri vince lo Scudetto, la Coppa Italia e arriva in finale di Champions League perdendo contro il Barcellona. Da qui nasce l’ossessione juventina per il titolo continentale, visto che la squadra continua ad affermare il proprio strapotere in campionato. La seconda finale arriva nel 2017, stavolta a fermare la Juventus è il Real Madrid di Cristiano Ronaldo. Nel 2019, in parte offeso per le accuse di gioco non brillante, in parte alla fine di un ciclo di 5 scudetti vinti, Allegri risolve il contratto con la Juventus, salvo ritornare nell’estate del 2021.

L'allenatore della Juventus nella stagione 2020/2021 della Serie A è Andrea Pirlo. Il neo tecnico bianconero ha sostenuto l'esame a Coverciano e ha ottenuto il patentino Uefa Pro per potersi sedere in panchina. Il suo debutto da allenatore della Juve è avventuo nella prima giornata di Serie A dei bianconeri contro la Sampdoria.

Al tramontare della sua carriera agonistica di calciatore, Pirlo aveva dichiarato che mai avrebbe fatto l'allenatore. Il campione del mondo 2006 e vicecampione d'Europa 2012 con la nazionale italiana è invece tornato sui suoi passi nel 2018, quando ha ottenuto la qualifica UEFA per l'abilitazione all'allenamento delle formazioni giovanili, delle prime squadre fino alla Serie C e la possibilità di ricoprire il ruolo di allenatore in seconda in Serie B e Serie A.

Soprannominato il Maestro o Metronomo, nella sua carriera di centrocampista, Pirlo è diventato uno dei maggiori talenti nel calcio nostrano, nonché uno dei registi più forti di sempre a livello mondiale. Con la nazionale italiana, Pirlo vanta 116 presenze e 13 gol, ha preso parte a tutte e tre le competizioni disputate dalla nazionale, Mondiali (3), Europei (3) e Confederations Cup (2), segnando almeno un gol in ognuna.

Dal 2011 al 2015 ha indossato la maglia della Juventus, con cui ha conquistato quattro scudetti, due Supercoppe italiane e una Coppa Italia. Il 30 luglio 2020, Andrea Pirlo fa il suo ritorno alla Juve per iniziare la sua prima esperienza in panchina come allenatore dell'Under 23 bianconera. Tuttavia, dopo l'esonero di Maurizio Sarri dalla guida della prima squadra, Pirlo viene promosso a tecnico della Juventus, dove è previsto per la stagione 2020/2021 in Serie A.

Com’è andata la sua stagione? Non come si sperava, ma forse come ci si aspettava. A Pirlo infatti la Juventus ha chiesto il bel gioco e questo si è visto solo in alcuni e rari momenti dell’anno. Al netto di ciò Pirlo ha vinto poco, forse troppo poco per quello che è lo standard di una squadra che ha vinto 9 scudetti nelle ultime 9 stagioni. Quindi l’uscita dalla Champions League agli ottavi e il quarto posto (in extremis, e grazie al demerito altrui) in campionato sono stati un boccone troppo amaro della dirigenza, che ha quindi deciso per l’esonero a fine maggio. Vanno comunque riconosciuti due aspetti del lavoro di questo tecnico: il primo è che ha vinto una supercoppa italiana e una Coppa Italia, che nonostante tutto hanno fatto concludere il suo primo anno da allenatore in positivo; secondo e più importante aspetto è che Pirlo non aveva alcuna esperienza da mister e gli si è chiesto troppo in troppo poco tempo.

L’allenatore della Juventus per la stagione 2019/2020 è Maurizio Sarri. Il nuovo tecnico, reduce dall’annata trascorsa oltremanica alla guida del Chelsea, prende il posto di Massimiliano Allegri, esonerato dalla dirigenza bianconera al termine del campionato 2018/2019 per via di divergenze estranee alla performance dei bianconeri in campo.

Maurizio Sarri si trova a raccogliere un’eredità senza dubbio importante: nelle 6 stagioni che vedono Allegri al comando della corazzata juventina, la squadra continua a vivere il periodo d’oro già inaugurato in precedenza con Antonio Conte, aggiudicandosi la vittoria di 5 Scudetti consecutivi. Non solo: Massimiliano Allegri firma anche la conquista di 4 Coppe Italia consecutive (portando così il club a quota 13) e di due Supercoppe italiane (contro la Lazio nel 2015 e contro il Milan nel 2018). Sono molti i record infranti dalla Juve di Massimiliano Allegri: sotto la sua egida, ottiene il primato mai raggiunto in precedenza di ben 8 vittorie consecutive del campionato di Serie A, a cui si somma quello per il maggior numero di trionfi consecutivi sul campo nella stagione 2015/2016 (ben 15). Al treble domestico di quell’annata (Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa italiana), si aggiungono 4 double di fila, altra sequela di successi mai collezionati in precedenza da un club italiano. Molte le soddisfazioni anche in Europa, con la Juventus che raggiunge per ben due volte la finale di Champions League, pur non aggiudicandosi mai la vittoria: contro il Barcellona nella stagione 2014/2015 e contro il Cardiff in quella 2016/2017.

Il debutto di Maurizio Sarri nella stagione 2019/2020 viene ritardato di due giornate a causa dell’indisposizione del tecnico. La gara ufficiale dell’esordio diventa così quella del 14 settembre 2019, quando la Juventus scende in campo contro la Fiorentina: la gara disputata presso lo Stadio Artemio Franchi di Firenze si conclude con un pareggio a reti inviolate. Nei turni seguenti, la squadra inanella una serie di vittorie consecutive contro Verona, Brescia, SPAL, Inter e Bologna, per poi fermarsi nuovamente con un pareggio a Lecce. Dopo l’inciampo in casa dei Salentini, il campionato della Vecchia Signora prosegue con una sfilza di vittorie (fatta eccezione per il pareggio contro il Sassuolo) portando così il club di Sarri a chiudere il girone di andata in testa alla classifica della Serie A con 5 punti.