Sassuolo e Frosinone approdano nuovamente in Serie B durante la stagione 2023/24. I neroverdi possono contare su una società solida e si propongono come una delle realtà più forti del calcio regionale da sempre dominato soprattutto da Bologna e Parma. I ciociari invece puntano dare filo da torcere a chiunque passerà dalle parti dello stadio Matusa.
Per parlare del Sassuolo bisogna partire da una considerazione importante: gli emiliani sono tra le poche squadre ad essere arrivate in A senza appartenere ad una città capoluogo di provincia. Un attestato di merito non da poco, così come l’essere riusciti a conquistare la massima serie per la prima volta solo nel 2013 ed aver prolungato la propria permanenza in A per lungo tempo. La costruzione delle condizioni giuste per far sì che gli emiliani si affermassero a questi livelli viene da lontano. Solo nella stagione 1968-69 arriverà la prima partecipazione al campionato di serie D, dopo qualche anno di militanza la squadra sarà nuovamente retrocessa nel torneo interregionale. Bisogna aspettare il 1983 per assistere a dei cambiamenti importanti: cominciano ad entrare gli investimenti dell’imprenditore lombardo Giorgio Squinzi, presidente della Mapei. In quella stagione gli emiliani guadagneranno per la prima volta la serie C2. Tra salvezze e piazzamenti discreti la squadra dimostra di stare al passo della categoria, ma l’obiettivo del forte sponsor è ben altro. Dal 2002 Giorgio Squinzi diventa ufficialmente patron della società e grazie al grande aiuto del suo sponsor il Sassuolo ricomincia la sua salita. Prima i play-off persi nel 2004/05, poi la C1 conquistata per la prima volta nella stagione successiva, nella stagione 2007/08 un giovane Massimiliano Allegri arriverà sulla via Emilia per portare i neroverdi in serie B guadagnandosi la chiamata del Cagliari, il Sassuolo allora passerà nelle mani di un altro giovane allenatore di nome Eusebio Di Francesco. Sotto la sua guida nella stagione 2012/13 gli emiliani conquisteranno la tanto agognata serie A. Ma il Sassuolo ha ambizione da vendere e non solo conquisterà la salvezza il primo anno ma nella stagione 2015/16 toccherà 61 punti in campionato che saranno sufficienti ad ottenere la prima qualificazione in Europa League, non male per chi 10 anni prima era ancora in serie C.
La storia recente del Frosinone comincia a partire dal passaggio della dirigenza del club a Maurizio Stirpe, imprenditore di lungo corso, con l’ingresso in società di nuovi e solidi investimenti. Nel 2003 il Frosinone torna in serie C1, categoria in cui mancava da oltre 15 anni, basteranno altri due anni ai ciociari per assistere alla storica promozione in B, categoria ancora mai assaporata dalla piazza laziale. Era la stagione 2006/07 e quella serie B valeva quasi una serie A in virtù della presenza di una Juventus in cui militavano dei freschi campioni del mondo (ma che era retrocessa per ordine della giustizia sportiva), ma con la partecipazione al campionato anche di squadre come il Genoa, il Napoli, Lecce, Bari, Bologna. Una serie B tra le più competitive di sempre, e il Frosinone esordiente ben figurò in mezzo ai grandi attestandosi a metà classifica. Per anni frequenterà la cadetteria prima di una nuova retrocessione in C, ma nel 2014 insieme al tecnico Roberto Stellone i ciociari trovarono una doppia promozione che ebbe davvero dell’incredibile e portò a un risultato davvero unico nella storia della città. Nel 2016 il Frosinone retrocede in B dopo una sola stagione in A. Nell'annata 2022/23 la compagine gialloazzurra si impone come una delle migliori squadre di Serie B e ottiene la terza promozione in Serie A della sua storia con tre giornate di anticipo.