Parma e Bari sono due squadre con un'importante tradizione nel panorama calcistico italiano, avendo disputato numerose annate nel massimo campionato italiano.
Il club emiliano nasce nel 1913 ma approda in Serie solo nel 1990, dopo un memorabile campionato di Serie B con la guida del celebre tecnico Nevio Scala. Nei primi ottant'anni di storia il Parma frequenta sempre le serie minori, stabilendosi per diversi anni nella serie cadetta. Negli anni '90 la società emiliana, amministrata dalla famosa famiglia Tanzi, proprietaria dell'azienda Parmalat, inizia la sua impressionante crescita, puntando su giovani molto talentuosi e andando poi ad acquistare calciatori di altissimo livello, in particolare nella seconda metà del decennio. I risultati della squadra sono davvero sorprendenti per tutti gli addetti ai lavori del calcio italiano, che iniziano ad ammirare le imprese della formazione emiliana e dei campioni che ne compongono la rosa. Sono uomini di grande valore tecnico e umano, che diventeranno poi campioni indiscussi e pilastri di tutto il movimento calcistico italiano ed internazionale. Fuoriclasse assoluti come il numero uno Gigi Buffon, i rocciosi difensori Fabio Cannavaro, in seguito Pallone d'Oro nel 2006, e Lilian Thuram, perno della difesa della nazionale francese per molti anni. I centrocampisti argentini Matias Almeyda e Juan Sebastian Veron, il francese Alain Boghossian e il fortissimo croato Mario Stanic; il parco attaccanti era di altissima qualità, con il colombiano Faustino Asprilla, mentre negli anni successivi fu assolutamente formidabile il tandem d'attacco formato da Enrico Chiesa e dall'argentino Hernan Crespo. Questi calciatori, gestiti da sapienti allenatori come Scala, Ancelotti, Malesani e Prandelli, hanno condotto il club a traguardi a dir poco prestigiosi, come la conquista della Coppa Uefa nel 1994/95 e nel 1998/99 e delle tre Coppe Italia vinte tra il 1992 e il 2002.
Il club pugliese nasce nel 1908 e disputa moltissime annate nella massima serie, esordendo nei primi anni di calcio professionistico nel corso dei campionati degli anni '20 e 30'. Il primo piazzamento importante del Bari nel campionato italiano di Serie è quello raggiunto nella stagione 1946/47, quando la società gestita dal presidente Tommaso Annoscia conquista il primo settimo posto della sua storia. Nei decenni che seguono la formazione biancorossa gravita nelle serie minori, frequentando poco il massimo campionato, finché nel 1989 è in grado di ottenere un'agognata promozione, con il sogno di rimanere tra i grandi il più a lungo possibile. Questo proposito si realizza appieno, vista la permanenza prolungata dei pugliesi nel contesto della massima serie negli anni 90'. Prima con la guida di Gaetano Salvemini, che gestisce la squadra per tre anni, dal 1988 al 1991, e poi con Eugenio Fascetti, allenatore biancorosso dal 1995 al 2001, i tifosi assistono ad ottimi campionati del Bari, che regala grandi emozioni al proprio pubblico, il quale popola sempre con molto entusiasmo gli spalti dello stadio San Nicola. Nei primi anni '90, con Salvemini allenatore, la rosa barese fa figurare calciatori di grande prospettiva ma anche di livello internazionale come l'inglese David Platt, il giovanissimo talento croato Zvonimir Boban, in prestito dal Milan, e Robert Jarni, altro elemento di nazionalità croata di ruolo terzino sinistro. Nella seconda metà del decennio la compagine di Fascetti propone uomini di spiccati doti offensive come il talento di Bari vecchia Antonio Cassano, la punta sudafricana Phil Masinga e gli attaccanti svedesi Kennet Andersson e Yksel Osmanovski.